"EVERESTING" MORTIROLO: L'IMPRESA DI STEFANO CECINI
La storia ricorda sempre le imprese. Per coloro che non hanno familiarità con questo termine, "Everesting" si riferisce alla pratica di scalare una salita ripetute volte, sino ad arrivare a coprire un dislivello di 8,848 metri (l'altezza del monte Everest, dal cui nome deriva il termine), e tra sabato 9 e Domenica 10 Luglio il valtellinese Stefano Cecini ha provato a scrivere il suo nome sul libro della storia facendo, appunto, l'Everesting della mitica salita del Mortirolo.
La storia ricorda sempre le imprese. Per coloro che non hanno familiarità con questo termine, "Everesting" si riferisce alla pratica di scalare una salita ripetute volte, sino ad arrivare a coprire un dislivello di 8,848 metri (l'altezza del monte Everest, dal cui nome deriva il termine), e tra sabato 9 e Domenica 10 Luglio il valtellinese Stefano Cecini ha provato a scrivere il suo nome sul libro della storia facendo, appunto, l'Everesting della mitica salita del Mortirolo.
22h :27’:39”. Tanto è durato il pazzo tentativo di Stefano che ha coperto così un dislivello di 9.983 metri, ben oltre l’obiettivo iniziale di 8.848 metri. Partenza all’alba di sabato, alle 5:00 in punto, conclusione alle 3:53 della domenica davanti a un nutrito gruppo di tifosi che ancora lo aspettavano nella Piazza Santo Stefano di Mazzo.
Un’esperienza che ha avuto il tono di una lunga marcia trionfale fino alla 5^ scalata, quando è arrivata la notizia che ha gelato tifosi e lo staff. Secondo le rilevazioni del device elettronico montato sulla bicicletta infatti mancavano alcuni metri rispetto al dislivello programmato e la proiezione stimata dava una conclusione al di sotto del limite prefissato degli 8.848 m. di circa 100 metri. A quel punto Cecini non si è fatto prendere dal nervosismo e con il sorriso che l’ha accompagnato per tutta la giornata ha preso la decisione di effettuare l’ultima scalata, l’8^ e imprevista, con partenza a mezzanotte inoltrata accompagnato da 20 persone tra cui il sindaco di Mazzo Franco Saligari.
“Le gambe, il cuore e la testa mi hanno sorretto – il primo commento di Cecini una volta sceso di sella alle 3:53. Il mio pensiero va a mio padre, mio primo tifoso che ha pedalato idealmente con me guidandomi dall’alto, alla mia compagna Simona, ai mie 3 splendidi figli Andrea, Matteo e Chiara e a mia mamma. La sofferenza fisica è venuta con l’andare dei chilometri ma solo a schiena collo e braccia. Ringrazio tutte le persone e gli sponsor che mi hanno supportato in questo tentativo che non era una pazzia personale, ma una festa del ciclismo e del Mortirolo. Mi spiace di essermi fatto aspettare così a lungo dai tifosi e dagli amici che sono stati eccezionali, rimanendomi vicino per tutta la durata del tentativo”.
.Per il Cecini, considerando l'ultima conclusa, si è trattato della 51^ scalata dell’anno, una in più dei suoi 50 anni. La giornata è stata lunghissima e Mazzo ha accolto nella sua piazza principale un vero e proprio villaggio che durante le varie soste si è popolato di tantissimi tifosi.
Santini ha supportato con grande orgoglio l'impresa di Cecini, fornendogli tutto l'abbigliamento tecnico necessario ed una macchina per seguire le sue salite durante il giorno e garantire così la sua sicurezza (il Mortirolo non è infatti stato chiuso al traffico per l'evento). Da segnalare, infine, che Santini ha anche fornito 7 simboliche maglie a simboleggiare le 7 scalate inizialmente pianificate (e divenute, alla fine, 8).
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