Dege è tornato! John Degenkolb conquista la vittoria nella tappa del pavè

person Pubblicato da: Santini Sopra:

Quando John Degenkolb ha alzato le braccia al cielo subito dopo aver passato da vincitore la linea del traguardo della nona tappa del Tour de France, ha realizzato che quella poteva non essere la vittoria più prestigiosa della sua carriera, ma che sicuramente era la più importante. Dopo tre anni difficilissimi, alla ricerca di tornare al miglior livello in seguito allo spaventoso incidente che aveva rischiato di mettere in serio pericolo la sua carriera, Degenkolb ha finalmente raggiunto questa emozionante vittoria dopo una tappa durissima, con 15 sezioni di pavè, uno dei suo terreni preferiti.

Quando John Degenkolb ha alzato le braccia al cielo subito dopo aver passato da vincitore la linea del traguardo della nona tappa del Tour de France, ha realizzato che quella poteva non essere la vittoria più prestigiosa della sua carriera, ma che sicuramente era la più importante.

Dopo tre anni difficilissimi, alla ricerca di tornare al miglior livello in seguito allo spaventoso incidente che aveva rischiato di mettere in serio pericolo la sua carriera, Degenkolb ha finalmente raggiunto questa emozionante vittoria dopo una tappa durissima, con 15 sezioni di pavè, uno dei suo terreni preferiti.

“Pura felicità”. Così ha risposto Degenkolb alla domanda su cosa gli passasse per la testa dopo questa vittoria. “Ho cercato il successo così a lungo, ed è davvero difficile descrivere questo momento. E' stata una dura battaglia, ed è anche una vittoria del team. Avevamo studiato il tutto per mantenerci al riparo dai possibili problemi, ed ogni cosa ha funzionato perfettamente. E' incredibile.”

Una Trek-Segafredo pressochè perfetta ha così evitato la sfortuna che, negli ultimi tempi, l'aveva spesso perseguitata, completando così la tappa col massimo risultato.

Negli ultimi kilometri il team era riuscito a mantenere Jasper Stuyven, John Degenkolb, Toms Skujins e Bauke Mollema nel ridotto gruppo di testa.

Mentre molti atleti hanno dovuto fare conto con cadute e forature, perdendo così tempo prezioso, Bauke Mollema ha evitato ogni pericolo, grazie ad un piano studiato nei minimi dettagli ed all'aiuto dei compagni. Quando Bauke ha forato, Michael Gogl era lì, pronto a dargli la sua bici, così che Mollema è stato in grado di rientrato subito nel gruppo.

Se ci fosse il premio di man of the match anche nel ciclismo, questa volta andrebbe sicuramente a Toms Skujins, che grazie al lavoro svolto per Mollema ha lasciato liberi Jasper Stuyven e John Degenkolb di provare ad inseguire la vittoria.

Con Mollema al sicuro nel gruppo di testa, negli ultimi kilometri Stuyven è stato il primo a chiudere su un attacco di Greg Van Avermaet (BMC), per poi provare nel settore quattro ad attaccare a sua volta, accendendo così la competizione. Quando Van Avermaet ha attaccato di nuovo nel settore due, John Degenkolb è subito partito a ruota.

Tre corridori sono quindi riusciti a piazzare l'allungo decisivo dopo il penultimo tratto in pavè: la maglia gialla, Degenkolb e Lampaert (Quick-Step Floors).

Il trio ha guadagnato secondi in fretta, e presto si è capito che la vittoria sarebbe stata una battaglia fra loro. Sulla carta, Degenkolb era il più veloce. Ma spesso questo non basta, in gara, e Degenkolb veniva da un periodo difficile che poteva minarne la concentrazione e pregiudicare la vittoria di tappa tanto attesa.

Poteva finalmente farcela?

Degenkolb è rimasto in prima posizione durante l'ultimo kilometro, cosa che spesso non risulta ideale ai fini del risultato, ma, come poi avrebbe dichiarato "mi stavo concentrando sull'arrivo, cercando di mantenere la calma. Mi sentivo bene e, in quel momento (nello sprint) non c'è bisogno di pensare".

Lo sprint non ha avuto storia: Degenkolb ha vinto facilmente. Negli ultimi anni, non aveva mai smesso di credere, e al traguardo lo ha dimostrato.

Pensando agli ultimi due anni, il successo di tappa è stato incredibile. "Tanta gente credeva che Degenkolb non sarebbe mai tornato quello di prima, e che non avrebbe più raggiunto certi successi. Sono felice di mostrare a tutte queste persone che sono ancora qui, e che sono ancora vivo. Penso anche che questo è ciò che mi ha insegnato aver fatto quell'incidente: bisogna essere felici, prima di tutti, perchè nonostante la brutta avventura si è ancora vivi, si è ancora qui. Ho combattutto per tornare qua, e ne sono davvero fiero".

L'incidente, la convalescenza, la morte di un caro amico: tutto questo ha fortemente motivato Degenkolb, e hanno fatto di questa vittoria la più importante della sua carriera.

“Dopo tanto tempo, questa è veramente una grande vittoria”, ha continuato un emozionato Degenkolb. “Sono passato attraverso un periodo durissimo, e voglio dedicare questa vittoria ad uno dei miei migliori amici, che ci ha lasciato lo scorso inverno. Questa vittoria è per lui. L'ho voluta fortemente, per potergliela dedicare. Era come un secondo padre, per me".

“E' fantastico essere di nuovo al massimo livello. Non ci sarebbe potuto essere niente di più bello che vincere una tappa come quella di oggi. Non avrebbe potuto essere meglio di così, in nessun modo".

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